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   Premio Tacita Muta 2024 per le minoranze linguistiche (Roma, 11 Marzo 2024)

    Il Premio Tacita Muta         a Marisa Margherita

  • La sesta edizione del premio Tacita Muta per le minoranze linguistiche questst'anno è stato assegnato a Marisa Margherita di San Marzano di San Giuseppe (TA) " per i suoi studi innovativi e le pubblicazioni sulla cultura e sulla lingua italo-albanese nel significato della tutela e valorizzazionedell'etnia arnbresh".

  • l Premio è stato ideato da Neria De Giovanni che nel suo libro "Tacita Muta la dea del silenzio", ha scoperto come l'UNESCO abbia dedicato il 21 febbraio alla Giornata della Lingua Madre, le lingue "tagliate", straordinaria coincidenza con la festa dell'antica Roma intitolata alla ninfa Tacita Muta cui Giove aveva tagliato la lingua!

  • Il premio è promosso dall'Associazione Internazionale Critici Letterari, dal Gremio dei sardi di Roma e dal Fondo VP Sardinia ed organizzato dall'Associazione Salpare.

  • La Giuria è composta da Neria De Giovanni (presidente); Pierfranco Bruni, Presidente della Commissione della Capitale Italiana Città del Libro del Ministero della Cultura; Eva Martha Eckkrammer, Università di Mannheim; Antonio Maria Masia, Presidente Il Gremio dei Sardi di Roma;Valentina Piredda, Fondo Valentina Piredda – Sardinia 

  • .Quest'anno per ragioni organizzative il Premio si consegnerà l'11 marzo, ospitato nella prestigiosa Sala Spadolini del Ministero della cultura.

Colloque 2023 a Targu Neamt (Romania) dal 7 al 10 Settembre 2023

Ottimo successo e riscontro internazionale 

Dal 7 al 10 settembre nella città di Targu Neamt si è svolto il Convegno annuale dell'AICL - Associazione Internazionale Critici Letterari sul tema "Favola, storia, novelletta allegra, proverbio: fonti basilari per la creazione letteraria". Neria De Giovanni, presidente dell'AICL, nella sua relazione di apertura sulla fonte inesauribile della cultura popolare e orale per la letteratura italiana, ha illustrato anche "Le leggende sarde", volume pubblicato da Grazia Deledda nel 1894. In questo modo continua l'opera critica della De Giovanni di riportare la letteratura delle donne, in primis quella di Grazia Deledda, nel canone letterario nazionale.Nel 2020 è stato pubblicato in rumeno il volume di Neria De Giovanni "Grazia Deledda, vita e opere".L'appuntamento AICL è stato organizzato grazie al vicepresidente rumeno, Stefan Damian, docente all'Università di Cluj che ha relazionato in italiano sugli scrittori rumeni dagli anni '20 ad oggi e allo scrittore Tudorel Radu, amministratore provinciale alla cultura della Regione Neamt nella Moldavia rumena, che ha approfondito dal reale al fantastico nello scrittore Ion Creanga. Si sono uniti ai lavori, scrittori e critici letterari rumeni tra cui Lucian Strochi, direttore di prestigiose riviste culturali che ha illustrato anche lui l'importante opera di Ion Creanga e lo scrittore Cristian Livescu autore di importanti moncografie sullo stesso grande scrittore romenoFolta la delegazione di soci internazionali dell'AICL, tra cui il vicepresidente spagnolo, il prof. Angel Basanta dell'Università di Madrid ha presentato la letteratura della Galizia in particolare i racconti di Alvaro Cunqueiro, il prof. Francisco Morales Lomas dell'Università di Malaga che si è addentrato sui diari che annunciano la creazione delle novelle dublinesi di James Joyce ed il prof. Andrea Guiati dell'Università di Buffalo (USA) ha introdotto le liriche di Bob Dylan Premio Nobel per la letteraturaclicca per leggere il seguito ->

Nelle foto alcuni momenti del Colloque e immagini della città ospite

Presentazione del nostro socio Francisco Morales Lomas e della sua ultima opera "Historia de la literatura  española durante la democracia (1975-2020)  

Presentazione del libro del  poeta georgiano Giorgi Lobzhanidze Roma, sala del Primaticcio, 19 ottobre 2022
 

Grazia Deledda a ROMA: un successo. Campidoglio, sala Laudato Si (27.09.2022)

Che Grazia Deledda sia ormai una scrittrice nel cuore di tutti gli italiani lo si è potuto vedere anche dall'altissima affluenza, in Campidoglio, per il convegno "Grazia Deledda a Roma" voluto dall'Associazione internazionale Critici Letterari in collaborazione con Il Gremio dei sardi di Roma, L'UnAr Unione delle Associazioni regionali di Roma e del Lazio e con l'Osservatorio interuniversitario di genere, parità e pari opportunità delle tre unità romane, con la collaborazione organizzativa dell'Associazione di promozione sociale Salpare.


L'evento è stato programmato il 27 settembre giorno in cui nel 1871 Grazia Deledda nacque a Nuoro.
Come ha ricordato Neria De Giovanni, presidente dell'Associazione Internazionale Critici letterari, è proprio Grazia Deledda che in una lettera del 10 dicembre 1892 ad Andrea Pirodda ricorda di essere nata in 27 settembre e per questo di chiamarsi Cosima e Damiana in onore dei santi del giorno.

La manifestazione si è svolta nella sala del Campidoglio Laudato si, concessa dal sindaco Roberto Gualtieri, così chiamata in ricordo della visita di papa Francesco.

Ad aprire, un saluto pervento dell'Assessore alla cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, che ha concesso il patrocinio e un applauditissimo discorso del Sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, che ha ricordato le tappe più importanti della vita della scrittrice da Nuoro a Roma, città da lei agognata, in un intervento che ha attualizzato anche buona parte dei contenuti deleddiani, da quelli identitari e femminili, all'ambiente.

A seguire: Francesca Brezzi, Presidente dell'Osservatorio interuniversitario di genere, che ha brevemente indicato le direttrici del loro lavoro entro cui si inserisce perfettamente l'opera e la vita stessa di Deledda; Maria Caterina Federici, presidente del Gruppo degli Umbri presso Un'AR, ha ricordato come un recente film sulla Deledda sia stato girato proprio da una committenza umbra.

Ha chiuso gli interventi di apertura Stanislao de Marsanich, presidente dei Parchi Letterari d'Italia e d'Europa, giunti al ragguardevole numero di 30, che ha auspicato tra l'altro una stretta collaborazione tra il recente parco in Norvegia intitolato alla terza donna Premio Nobel per le lettere, Singrid Undset e il Parco Grazia Deledda di Galtellì che ha inaugurato la ripartenza dei Parchi letterari in Italia. 

Elisabetta Strickland, ordinaria di algebra all'Università di Tor Vergata, dell'Osservatorio interuniversitario di genere, ha analizzato i Premi Nobel alla donne compresi, ovviamente, quelli per la letteratura, riscontrando alcuni luoghi comuni nelle diverse motivazioni tendenti a livellare al basso i meriti delle donne, anche e soprattutto delle scienziate.
In ultimo Antonio Casu, presidente de Il Cenacolo di Tommaso Moro e membro dell'Associazione Internazionale Critici letterari , ha riportato una interessante ricerca sulla presenza della Deledda nel mondo della scuola, con una sconsolante assenza delle opere deleddiane nei programmi ministeriali consigliati. Ha poi fatto un attenta disamina degli interventi parlamentari su Deledda dall'anno del Premio Nobel, 1927, fino all'ultima legislatura. 

Le relazioni sono state aperte da Neria De Giovanni che ha illustrato i principali romanzi deleddiani ambientati a Roma, spesso con protagoniste autoreferenziali, alcune vere e proprie alter ego di Deledda nei suoi primi anni romani. De Giovanni ha annunciato l'uscita nella prossima primavera del suo 18 esimo libro su Grazia Deledda, interamente dedicato ai romanzi e novelle ambientati a Roma. 

Marisa Ferrari Occhionero, vicepresidente dell'Osservatorio interuniversitario di genere, da sociologa ha approfondito il rapporto di Deledda con la Roma umbertina, ricordando come proprio negli anni in cui Deledda arrivò nella Capitale ci furono le trasformazioni a livello sociale e urbanistico che caratterizzarono tutta la prima metà del XX secolo. 

Antonio Maria Masia, presidente dell'UnAr e del Gremio dei Sardi di Roma, socio dell'Associazione Internazionale Critici letterari, ha evidenziato i rapporti che la Deledda tenne fin dai primi del novecento con i sardi, intellettuali e no, della Capitale arrivando ad essere nel 1914 l'unica donna presente in nutritissimo Comitato d'onore del Primo 

Convegno AICL su Salvatore Quasimodo e la poesia civile 

Titolo quasi profetico, mentre si scatena in Europa una sanguinosa guerra fratricida

Tutti i relatori, provenienti dalla Spagna, USA, Venezuela, Francia, Romania, Portogallo e ovviamente Italia, hanno messo n evidenza, nel loro intervento, l'importanza della poesia per un comune sentire civile e rispettoso dei diritti umani.

A partire dalla lirica di Salvatore Quasimodo che cantò nel 1946 "Alle fronde dei salici":

«E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento».